Mentre alcuni studiosi fanno derivare il nome Arbatax dal toponimo Baccasara, il massimo esperto di linguistica sarda Max Leopold Wagner sostiene che derivi dall'arabo arbet eshr, ossia "quattordici" (probabilmente il riferimento è alla quattordicesima torre d'avvistamento contro i Saraceni).
Nel corso dei secoli, Capo Bellavista e il porto di Arbatax hanno sempre avuto un ruolo di primo piano nell'ambito degli scambi commerciali, in particolar modo di derrate alimentari e legname. L'area portuale iniziò ad espandersi e modernizzarsi a partire dalla seconda metà dell'Ottocento. Della questione si interessò, tra gli altri, anche l'allora ministro Cavour.
Verso la fine del secondo conflitto mondiale, e per l'esattezza nel 1943, il centro portuale di Arbatax venne seriamente danneggiato da un bombardamento delle Forze Alleate.
Le sorti economiche di Arbatax e Tortolì non si reggono soltanto su attività come la pesca e sul turismo balneare. Durante l'anno, infatti, sul territorio comunale si svolgono numerosi eventi che attirano l'attenzione di centinaia di persone.
Ci riferiamo, ad esempio, alla rassegna cinematografica "Cal'a cinema", che si svolge ogni estate nella suggestiva cornice della caletta Genovesi; la festa di Stella Maris, con la quale si celebra la Madonna Stella del Mare, protettrice di Arbatax e del mare; Is Festas de Sartu: fra la terza domenica di agosto e la seconda domenica di settembre gli abitanti del posto festeggiano i santi ai quali sono intitolate le chiese rurali (San Lussorio, San Gemiliano e San Salvatore).
Dulcis in fundo, occorre annoverare anche "Arbatax borgo marinaro": la manifestazione, organizzata da due associazioni locali, è nata con lo scopo di valorizzare lo stretto legame tra Arbatax e Ponza.
Il porto di Arbatax è tra le location del film "Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto" di Lina Wertmüller (1974).
Così come altre località della Sardegna, anche Tortolì e Arbatax vantano delle eccellenze enogastronomiche: oltre all'impressionante quantità e qualità del pescato, infatti, sulla tavola troviamo i prelibati culurgiones (pasta ripiena chiusa a spiga) e il famoso prochetto sardo (in dialetto porceddu). Una menzione speciale merita infine il Cannonau DOC: prodotto a Tortolì e dintorni, è il vino sardo per antonomasia.