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10 cose da fare a Messina (Comune)

Dall'antica Grecia, all'arte siculo-normanna e allo stile Liberty passando per Caravaggio: queste ed altre le tappe che a Messina si possono fare... Vediamole.

Cosa visitare nel territorio del Comune di Messina

Messina occupa la punta della Sicilia rivolta verso lo Stivale ed è bagnata da tre mari, il mar Ionio, il mar Tirreno e lo Stretto, lungo la costa del quale il comune, che è il più lungo e costiero d’Italia, si estende in gran parte, mentre l’omonima città metropolitana, di cui è capoluogo, comprende altri 107 comuni.

All’entrata del porto di Messina, è la statua in bronzo dorato della Madonna della Lettera, patrona della città, scolpita da Tore Edmondo Calabrò e collocata sulla sommità di una stele ottagonale, a catturare l’attenzione. Alla base della colonna, la scritta in latino recita “Benediciamo voi e la vostra Città”. Il monumento venne inaugurato nel 1934 in collegamento radio con Papa Pio XI.

Prima colonia greca della Sicilia, era chiamata dai Siculi Zancle (zanclon, falce) per il peculiare braccio falciforme del porto; in seguito all’insediamento di altri popoli greci divenne Messene. Nella poleis siceliota, durante i primi secoli avanti Cristo, si integrarono Siculi, Ioni e Messeni.

Vediamo quali sono i punti d’interesse da non perdere quando si visita il comune di Messina, il cui porto è collegato non solo alla costa calabrese, alle Isole Eolie e in alta stagione con Milazzo e Palermo: tutto l’anno, infatti, i traghetti sulla Salerno – Messina effettuano questa corsa marittima molto conveniente per quanti viaggiano in auto dal basso Centro e dall’alto Sud Italia, che hanno l’opportunità di imbarcarsi con veicolo al seguito evitando di guidare per un buon tratto.


1) Duomo di Messina

Duomo di Messina

La Basilica Cattedrale protometropolitana di Santa Maria Assunta, o semplicemente Duomo di Messina, è stata trasformata più volte nel corso dei secoli ed in essa si fondono diversi stili architettonici, dal romanico al normanno, dal gotico al barocco. Il cosiddetto Tesoro del Duomo, custodito ed esposto nel corpo aggiunto sulla fiancata meridionale, è composto da preziosi oggetti di culto. Nel Campanile, all’interno del quale è anche possibile accedere, è integrato uno strabiliante orologio astronomico, il più grande del mondo. Oltre ai quadranti, ci sono automi in bronzo che ogni mezzogiorno compiono dei spettacolari movimenti sulla piazza, un planetario e un calendario perpetuo.


2) Palazzo Zanca

Palazzo Zanca

Antonio Zanca è stato l’architetto che si è occupato, dopo il terremoto che distrusse la città nel 1908, di ricostruire, in stile neoclassico, la sede municipale. Sulle facciate di Palazzo Zanca sono visibili alcune sculture, come quella raffigurante la Regina del Peloro e due sirene, o i bassorilievi che rappresentano le eroine dei Vespri siciliani Dina e Clarenza. All’interno dell’edificio sono presenti i resti di cinta murarie di epoca greca.


3) Fontana di Orione e Acquario

Fontana di Orione

La Fontana di Orione risale al 1553, quando l’allievo di Michelangelo Giovan Angelo Montorsoli venne incaricato di celebrare la fine della costruzione dell’acquedotto con questo monumento, definito dallo storico d’arte Bernard Berenson la più bella fontana del Cinquecento europeo. Il Senato messinese apprezzò l’opera e commissionò allo scultore fiorentino anche la Fontana di Nettuno, attualmente collocata nella piazza antistante il palazzo della Prefettura (piazza Unità d’Italia). Si può a questo punto fare una passeggiata a Villa Mazzini, a Largo Seguenza, un giardino pubblico dove si trova l’Acquario di Messina, una grande vasca con giochi acquatici abitata da pesci, molluschi, crostacei e rettili del Mediterraneo.


4) Chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani e Palazzo del Granchio

Interno della Chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani

Nella Chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani si mescolano gli stili bizantino, romanico, arabo e gotico, espressione dell’architettura arabo-normanna in Sicilia. Anche chiamata Chiesa di Santa Maria Annunciata di Castello a Mare, è stata, in questo caso solo parzialmente, distrutta dal terribile terremoto che devastò Messina nel 1908 facendo crollare drammaticamente numerosi edifici religiosi e civili, monumenti e abitazioni; la tela dell’Immacolata e le tavole del ‘500 sono oggi custodite presso il Museo Regionale della città. Il gioco cromatico e le forme dell’abside e della cupoletta soprastante, sia internamente che esternamente, sono meravigliosi.

Palazzo del Granchio

A pochissimi passi, possiamo guardare gli esterni del Palazzo del Granchio e di Palazzo Magaudda, costruiti dall’architetto, scultore e decoratore fiorentino Gino Coppedè nello stile dell’eclettismo Liberty messinese agli inizi del ‘900.

La terza opera di Coppedè in città, Palazzo Tremi, si trova invece all’incrocio tra via Centonze e via Saffi.

Dettagli della facciata di Palazzo Tremi

Detto anche Palazzo del Gallo per una banderuola raffigurante un gallo che si trovava sul terrazzo, venne costruito per il Colonnello dei Carabinieri Vittorio Emanuele Tremi.


5) Galleria Vittorio Emanuele III

Galleria Vittorio Emanuele III

Un arco monumentale su Piazza Antonello conduce nel portico centrale della Galleria Vittorio Emanuele III, tipico esempio di quella architettura Liberty eclettica messinese che caratterizzò le ricostruzioni dopo il terribile sisma e bene d’interesse storico-artistico. Il centro esagonale dove convergono i tre bracci ha una volta a cupola, vetrata come le volte a botte; magnifiche anche le decorazioni scolpite e i mosaici del pavimento. Non mancano bar e ristoranti dove potersi accomodare.


6) Museo Regionale di Messina

Sala del museo dedicata a Caravaggio

Nel Museo Interdisciplinare Regionale di Messina, a Viale della Libertà, sono custodite opere del calibro dei dipinti del Caravaggio “Adorazione dei pastori” e “Resurrezione di Lazzaro” ma anche altre pitture, sculture, intarsi, arredi sacri e opere artistiche in marmo, oro, tessuto, ceramica, ferro battuto e legno di notevole fattura. Si tratta di arte figurativa messinese del periodo che va dal XII al XVIII secolo. Oltre che nello spazio espositivo interno, il percorso del MuMe ha sede anche nelle verdeggianti aree esterne.


7) Orto Botanico Pietro Castelli

L’Orto Botanico Universitario intitolato al medico e botanico Pietro Castelli, il fondatore, creato e ceduto all’Università di Messina nel 1638, ospita molte piante autoctone ed esotiche con il fine di proteggere la biodiversità e divulgare la botanica. Sono presenti collezioni di piante succulente, cycadaceae, piante carnivore e aromatiche. Tra orti, aiuole e serre, le chiome dei tanti alberi sono contenuti a malapena dalla cancellata in questo polmone verde a Piazza XX Settembre.


8) Sacrario di Cristo Re

Sacrario di Cristo Re

Arrocato su una collina vicina al centro, il Sacrario di Cristo Re è stato eretto lì dove un tempo svettava il castello di Matagrifone, di cui è rimasta una torre. L’edificio religioso in stile barocco, progettato nel 1937, domina la città con la sua grande cupola, con alla base otto statue di bronzo. La statua di Cristo Re è situata all’ingresso della struttura, che si sviluppa su due livelli, il tempio inferiore e quello superiore, con una torre campanaria sovrapposta. Dal belvedere “Giovanni Angelo Montorsoli”, dirimpetto, il panorama include anche lo Stretto.


9) Forte Gonzaga

Eretto per scopi difensivi nel 1540 dall’ingegnere militare Antonio Ferramolino su richiesta del Viceré siciliano Ferrante Gonzaga sul Colle del Tirone, il forte o Castel Gonzaga, in tufo e calcare, presenta sei bastioni ed è circondato da fossati. All’interno ci sono diverse sale e al piano del terrazzo si trova una cappella, mentre sulla terrazza del piano più alto sono ubicate due torrette di guardia. La struttura, gestita dal comune, è visitabile tramite l’Associazione Gonzaga.


10) Santuario della Madonna di Montalto

La chiesa e il monastero che compongono il Santuario della Madonna di Montalto, a cui i messinesi sono spiritualmente molto legati, furono edificati sul colle della Caperrina dopo i Vespri Siciliani e ricostruiti due anni dopo il terremoto; il complesso è stato ampliato, con l’aggiunta di due campanili a cuspide, nel 1928. Si narra che la Madonna delle Vittorie apparì in difesa del popolo durante la guerra del Vespro. Sulla veranda la statua di Papa Giovanni Paolo II installata in ricordo della visita del pontefice del 1988 è rivolta verso il panorama.

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