TraghettiUp.com
TraghettiUp Travelblog

10 cose da fare a Corfù, la più a nord delle Isole Ionie

È su quest'isola che si ritrovò Ulisse, il quale, al banchetto del re, iniziò a raccontare la più mitologica delle odissee, la sua. L'abbondanza di spiagge caratterizza il territorio, ma c'è dell'altro.

Alla scoperta di Kérkyra

L’isola di Corfù è la più settentrionale dell’arcipelago greco delle Isole Ionie; si trova a poco più di ottanta miglia di distanza dalla penisola salentina, la punta del tacco dello stivale italiano. Chiamata in lingua originale Kérkyra, il nome che conosciamo deriva invece da Koryphō, ovvero i due picchi, per le due montagne di circa novecento metri che la caratterizzano. I collegamenti marittimi verso la nazione ellenica e Italia, consolidano la mobilità territoriale sostenuta anche da linee aeree. Sono diverse le compagnie di navigazione che, sulle tratte delle navi traghetto per la Grecia, ne fanno uno scalo importante. Più lunga che larga, a forma di cavalluccio marino, con una superficie di pressappoco 580 kmq, ha più di 200 km di costa con tante baie e spiagge incastonate in una natura prosperosa, che la rendono un’allettante attrazione turistica. Un terzo della popolazione, che ammonta a più di 110000 abitanti, ne abita l’omonima città, capoluogo di un’unità periferica ancora dallo stesso nome che costituisce con altre piccole isole circostanti. Nel mito dell’Odissea, rappresenta l’isola dei Feaci dove Ulisse dopo il naufragio viene trovato da Nausicaa, la figlia del re e, al banchetto di corte, inizia a raccontare la sua storia.

Come arrivare a Corfù

Nell’elenco di link tutte le tratte percorse dai traghetti che partono dall’Italia e hanno come destinazione il porto di Corfù:

Seguono dieci consigli su cosa fare.

1) Andare in spiaggia

Spiaggia della costa nord-ovest

Corfù si distingue per le lunghe fasce costiere sabbiose e le accoglienti insenature. Tanti gli stabilimenti balneari ma anche le spiagge libere e selvagge; in tutti i casi contornate da formidabili scenari naturali nei quali fare il bagno in un mare incantevole. La costa nord-occidentale offre molta sabbia, anche sui fondali, che si alterna a rocce solo nel settore più inferiore di questo tratto, che allo stesso tempo presenta favolosi scenari subacquei. Sulla costa nord-orientale si staglia il monte Pantokratoras; le baie sono spesso sassose e con ripidi costoni dietro. Su quella sud-occidentale si trovano i litorali dalla sabbia più fine e morbida e il fondale è sempre molto basso; man mano che si scende lungo questo tratto, le spiagge diventano sempre più lunghe ma anche esposte al vento. La costa del versante sud-orientale, dove il mare è quasi sempre calmo, è quella con il maggior numero di spiagge attrezzate, di sabbia pura o mescolata a ciottoli, con fondali che digradano lentamente.

2) Visitare la città di Corfù

Una parte de La Spianada

La città, spesso chiamata con l’inglesismo Corfù Town, racchiude un’anima antica, che racconta la sua storia. Significativa la dominazione veneziana, dalla fine del 1300 a quasi tutto il 1700, durante la quale fu edificata la città vecchia (Old Town), che ha architetture molto simili ai centri storici italiani. La differenza la fa il piazzale La Spianada, confinante con la Fortezza Vecchia, la costruzione su roccia che domina il porto. Caratterizzata dal verde dei prati e degli alberi e dai monumenti, è circondata da vicoli di ciottoli, i cosiddetti, caratteristici, kantounia, che circondano lo spiazzo, con tanti negozi, bar e ristoranti dallo stile d’epoca, aperti anche la sera; questi vicoletti si diramano verso altre piccole piazze. Su una fiancata c’è il colonnato del Liston, un palazzo francese di inizio ottocento eretto durante la dominazione napoleonica, alla cui estremità è ubicato il Palazzo di San Michele e San Giorgio, neoclassico, costruito dagli inglesi, in prossimità del quale una parte del prato è stata adibita a campo da cricket.

3) Entrare nell’Achilleion

L’Achilleion

Il palazzo dell’Achilleion fu fatto erigere dall’imperatrice Elisabetta d’Austria (Sissi) in località Gastouri – a una decina di chilometri a sud del capoluogo – come residenza estiva. Incentrato sul mito di Achille, venne progettato nel 1890, da un architetto napoletano, in stile pompeiano. Attualmente è visitabile sia l’interno, maestoso, adibito a museo, con affreschi e quadri, che l’esterno, con spettacolari giardini e statue mitologiche, oltre che panorami mozzafiato. Nel porticato le statue delle nove Muse e delle tre Grazie, oltre a busti di filosofi e letterati. Sulla terrazza del parco emerge nella sua plasticità la statua dell’eroe, raffigurato in punto di morte, mentre prova invano a estrarre il dardo dal tallone. È stato il set di uno dei film della saga di James Bond.

4) Recarsi alla Fortezza di Angelokastro

Angelokastro

Anche detta Castello dell’Angelo, la Fortezza di Angelokastro si trova su un costone roccioso verticale di circa 300 metri, a strapiombo sul mare, sul versante nord occidentale. Si tratta di una costruzione di epoca bizantina, maggiormente fortificata anche in seguito, ma comunque luogo di avvistamento e protezione fin dall’età micenea per la posizione e la conformazione strategica. Nonostante i frequenti assedi, nel corso dei secoli non è mai stata conquistata. Svolse un ruolo decisivo nella difesa dalle incursioni dei pirati e durante i tre tentativi di conquista da parte degli Ottomani, con un apporto significativo alla loro sconfitta. Dal 1387 alla fine del 1500, il così chiamato Castel Sant’Angelo fu la capitale ufficiale e la sede del Provveditore Generale del Levante, governatore delle isole Ionie e comandante della flotta veneziana.

5) Andare a Palaiokastritsa

Palaiokastritsa

Palaiokastritsa è una località famosa principalmente per la bellezza delle acque del mare che toccano le spiaggette e le baie rocciose. Ce ne sono sei, di cui quattro raggiungibili esclusivamente in barca, da noleggiare oppure da condividere tramite l’apposito servizio taxi. Nei paraggi, su una collina, si può andare liberamente a visitare il monastero del luogo: Panagia Theotoki, del 1200. Al piano terra ci sono un giardino e un negozio di oli e liquori prodotti dai monaci, mentre al piano superiore la chiesa, un museo dedicato alla religione ortodossa, e un pozzo, dove, come da leggenda, chi getta monete, un giorno ritornerà sicuramente. A chi non ha un abbigliamento adatto viene fornita una veste per coprire le parti scoperte del corpo. Oltre a questa eventuale parentesi mistica, il consiglio è quello di prenotare, dalla lunga passerella in legno dalla quale partono ogni ora le barche, un’escursione a Paradise Beach.

TraghettiUp.com

6) Aggirarsi per il villaggio di Liapades

Liapades

Il villaggio di Liapades è situato sul lato nord-ovest. In inverno l’economia del luogo è basata sull’agricoltura, mentre in estate, sul turismo, sebbene non di massa. A lato del secondo monte corfiota, il Kourkouli, il caseggiato si estende fino alla Valle del Nord. La parte antica di questo tradizionale villaggio rappresenta la cultura ionica, con case che possono risalire anche al 1700. La parte più nuova è quella turistica, con strutture ricettive, negozi e ristoranti che offrono i prodotti tipici dell’enogastronomia greca. La spiaggia principale del paese è quella di Giofyra, ma ce ne sono altre, raggiungibili attraverso sentieri, a volte attraverso una fitta vegetazione.

7) Nuotare nel Canale dell’Amore

Il Canale dell’Amore

Se siete in coppia e credete alle leggende, non potete fare a meno di fare una nuotata insieme nel Canale dell’Amore, nel golfo di Sidari, a nord dell’isola e, si narra, il vostro amore si consoliderà e sarà per sempre. Formazioni rocciose levigate dall’azione del vento si allungano a mare creando questo sbalorditivo solco erosivo. Tante le grotte marine che si sono formate sulle pareti che affondano in un mare cristallino, che bagna la spiaggetta di sabbia dorata.

8) Raggiungere la vetta del Monte Pantocrator

Vista dal Monte Pantocrator

Partendo dalla località di Pirgi, lungo la costa nord-occidentale, passando per alcuni villaggi, si può salire sulla montagna più alta, il Monte Pantocrator. Dalla vetta, a 906 metri di altezza, si potrà avere una vista complessiva dell’isola, arrivando a vedere l’Albania. Nelle giornate limpide è possibile vedere addirittura l’Italia nonostante si trovi a circa 130 km di distanza. In cima c’è un bar, una stazione di telecomunicazioni e un monastero. Si può guidare o camminare fino in cima. Uno dei posti migliori per iniziare la camminata, di un’ora circa, è l’antico villaggio di Old Perithia.

9) Gustare l’enogastronomia corfiota

Il sofrito

Le carni di agnello, capra, maiale e di pesce – in particolare polpi, gamberi e calamari – insieme ai formaggi feta e kefalotiri, costituiscono una parte importante della gastronomia corfiota. Per aperitivo, meglio gustare solo olive, rigorosamente a km zero, altrimenti si rischia di non riuscire a mangiare interamente le caratteristiche prelibatezze. Un piatto tipico è la pastitzada, un tipo di pasta simile ai ziti con sugo di pomodoro speziato anche con cannella, pepe rosso e alloro, vino e cipolla, e con carne di galletto. Il sofrito è invece fatto con riso e vitello cotto in casseruola con vino, pepe bianco e aglio. Tipicissimo il numbulo, un insaccato di controfiletto di maiale affumicato. Il bourdeto è la piccante zuppa di pesce. I dolci sono i soliti della tradizione greca, a base di tanto miele, frutta secca, ricotta e spezie. Tra i vini autoctoni, il Kakotrigis, secco, giallo paglierino, deriva dall’omonima vigna. Da vitigni di uve rosa viene generata la varietà detta Skopelitiko. Da quella Petrokoritho nasce un ottimo vino rosso deciso.

10) Salire sul Trono dell’Imperatore

Il Trono dell’Imperatore

Sulla costa ovest, a 270 metri sul livello del mare, è arroccato il borgo di Pelekas, dove si può salire sul cosiddetto Trono dell’Imperatore, una terrazza panoramica tra gli ulivi. Il Kaiser Throne è un osservatorio che fece costruire l’imperatore tedesco Guglielmo II di Germania e Prussia, per poter avere una vista panoramica con una prospettiva eccezionale e meditare. Inoltre nel villaggio, abitato da poche centinaia di persone, ci sono molte taverne che preparano la cucina tipica locale e, a breve distanza, come accade in quasi tutte le zone, vista la conformazione di questo territorio insulare, una spiaggia; nello specifico, quella di Kondogialos, di sabbia fine. Dopo aver trascorso una giornata al mare, si può salire quindi per una troneggiante veduta del tramonto, sempre meraviglioso su questo versante.

Indice dei contenuti

Hai bisogno di altro? Effettua subito una nuova ricerca!
Articoli correlati