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10 cose da fare sull’isola di Ventotene

Pandataria (l'antico nome dell'isola) custodisce importanti testimonianze del passato romano, offre un mare cristallino e stimola la trasmissione delle tradizioni religiose e gastronomiche.

Cosa fare a Ventotene

L’isola di Ventotene fa parte dell’arcipelago ponziano, nel Mar Tirreno, ed è di origine vulcanica. I circa 1,9 chilometri quadrati di superficie appartengono alla Riserva naturale statale Isole di Ventotene e Santo Stefano, mentre le acque prospicienti sono invece incluse nell’omonima Area naturale marina protetta. Per arrivare a Ventotene, situata nel settore meridionale del golfo di Gaeta, si può partire da Formia, mentre in estate anche da altri porti (Ponza, Napoli e Ischia). Il territorio è selvaggio e incontaminato ma al contempo ricco di cultura e tradizioni. Nonostante le esigue dimensioni, è un luogo magico in cui non sono poche le cose da fare.

1) Recarsi all’antico Porto Romano

Porto Romano

Quando si arriva a Ventotene in traghetto o aliscafo, si sbarca nel Porto Nuovo (Cala Rossano). Il Porto Romano, invece, rappresenta l’antico approdo ed è un’opera ingegnosa scavata nel tufo. Oltre ai posti barca, utilizzati ancora oggi da natanti e piccole imbarcazioni da diporto e da pesca, vennero creati anche spazi coperti e magazzini, sfruttati attualmente da bar, ristoranti e diving center. I Romani crearono inoltre, sotto alla scogliera del Faro, delle peschiere che, grazie a un sistema basato sull’acqua dolce come esca, catturavano i pesci che venivano poi allevati. Sulla scogliera sono presenti anche le saliere, cavità create per l’estrazione di sale marino. Le grandi bitte di tufo all’imboccatura del porto servivano sia a chiuderlo con una catena, che a facilitare, quando necessario, l’ingresso alle navi a vela senza remi tramite cime. Sei rampe di scale colorate, realizzate in epoca borbonica, collegano il porto antico al centro storico del borgo.


2) Andare in spiaggia

Cala Nave

La limpidezza del mare ventotenese è garantita dall’area naturale marina protetta Isole di Ventotene e Santo Stefano, istituita nel 1997. Sull’isola, di poco più di un chilometro quadrato e mezzo di superficie, ci sono poche spiagge ma buone, come Cala Rossano e Cala Nave, facilmente accessibili.


3) Andare a vedere Villa Giulia

Villa Giulia

Villa Giulia era una villa imperiale augustea. Edificata a Punta Eolo come residenza estiva, venne però usata come luogo di esilio. Cinque donne, parenti di imperatori, vi furono confinate, tra le quali Giulia, la figlia di Augusto. Attualmente sono visibili i resti della Domus Rustica, alloggio di schiavi e guarnigione, e le terme, con Calidarium, Tepidarium e Frigidarium ancora ben conservati.


4) Fare snorkeling

Mare a Ventotene

La flora e la fauna marina che popola le coste ventotenesi è davvero abbondante. Un’esperienza imperdibile è lo snorkeling, proposto anche dai diving center locali. Con pinne, maschera e boccaglio si possono ammirare queste bellezze sottomarine. È possibile pure fare deep snorkeling: al posto del boccaglio si respira in superficie con l’erogatore. Proprio a Ventotene è stato creato il primo diving italiano. Ora ce ne sono diversi, tutti nel porto romano, e propongono naturalmente anche corsi di immersione e itinerari per subacquei già brevettati.


5) Visitare il Museo Storico Archeologico

Museo Storico Archeologico

Il Museo Storico Archeologico di Ventotene è ubicato sotto il palazzo del Comune in Piazza Castello e custodisce sia i reperti ritrovati nei fondali dell’isola, come anfore (il Dolium ha una capacità di circa duemila litri) e ancore, o nei relitti come quello delle Grottelle, che quelli provenienti dai siti archeologici, come gli stucchi decorativi di Villa Giulia. Lo stemma in marmo di Ferdinando IV di Borbone si trovava invece sul timpano della chiesa del paese.

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6) Addentrarsi nelle Cisterne romane

Cisterna dei Detenuti

Sotto il Faro all’entrata del porto romano, scavato nel tufo e rivestito di coccio pesto, si trova il sistema idraulico di condotte e cisterne romane per l’approvvigionamento dell’acqua piovana. In origine erano sei, oggi ne restano due: la Cisterna di Villa Stefania e la Cisterna dei Detenuti, che nel ‘700 venne usata come carcere dai Borboni e sulle cui pareti sono ancora visibili dipinti e graffiti dei detenuti.


7) Entrare nella Chiesa di Santa Candida Vergine e Martire

Chiesa di Santa Candida

La Chiesa dell’isola è quella parrocchiale di Santa Candida Vergine e Martire, ubicata sopra il porto, in piazza Alcide De Gasperi. All’interno sono presenti dodici statue, di cui la maggior parte è del ‘600, raffiguranti Madonne e Santi, nelle nicchie ai lati dell’unica navata, e un Crocifisso ligneo sull’abside.


8) Assistere alla gara delle mongolfiere

Mongolfiera

Ogni anno, in occasione della festa della Patrona, Santa Candida, che cade il 20 settembre, vengono organizzati, il giorno precedente, sul porto romano, i cosiddetti Giochi Tradizionali: tiro alla fune, corsa dei sacchi, gara dell’uovo, gincana per terra e per mare, gara della pasta asciutta, gare di nuoto e tuffi, ma soprattutto quella delle mongolfiere, con tanti palloni aerostatici di carta colorata che sfilano in aria senza equipaggio per poi cadere in mare al largo. Come da tradizione, ogni anno, inoltre, quattordici mongolfiere prendono il volo, di sera, dal 10 al 20 settembre.


9) Visitare il Museo della Migrazione e Osservatorio Ornitologico

Museo della Migrazione e Osservatorio Ornitologico

Il Museo della Migrazione e Osservatorio Ornitologico è situato su una falesia in via Olivi, in un edificio detto “Il Semaforo”, ex stazione radio della seconda guerra mondiale. Il numero di uccelli che fanno capolino è impressionante. Essi partono infatti dalle coste nordafricane per andare a nidificare in centro e nord Europa, con tappa obbligata a Ventotene per riposare. La berta maggiore, la berta minore e il falco pellegrino, invece, nidificano sull’isola. Dalla terrazza a picco sul mare dell’Osservatorio è possibile osservare gli uccelli in volo, oltre che un panorama incredibile. Nel museo ci sono planisferi e plastici con le rotte migratorie, modelli in resina, laboratori naturalistici e altro.


10) Gustare l’enogastronomia locale

Polpo con lenticchie

I prodotti emblematici della cucina ventotenese sono le lenticchie e il pescato locale. Un piatto tipico è il polpo con lenticchie e scarola e, oltre alla zuppa di lenticchie, ai paccheri allo scorfano, agli spaghetti con vongole e asparagi selvatici, alla murena fritta o in carpione (con le tenere cipolle rosa locali) e alla seppia ripiena, la torta di mandorle. Da provare anche i fichi d’India venduti dal carretto sul porto romano. L’enologia isolana è rappresentata dal Pandataria Bianco dell’Azienda agricola Candidaterra, vino fermo con uvaggio Falanghina, Greco, Fiano, che porta l’antico nome dell’isola e viene prodotto anche in versione spumante brut.

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