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10 cose da fare a Capri, l’isola azzurra

Capri, l'isola più panoramica dell'Arcipelago Campano, vanta, oltre che la presenza del turismo dell'alta società, una natura verde e azzurra, storicamente apprezzata, tutta da visitare.

Un viaggio sull’isola di Capri

Insieme alle isole flegree e ad altri isolotti, Capri costituisce il cosiddetto Arcipelago Campano, all’interno del quale si distingue per celebrità. A differenza delle altre, è situata di fronte a Punta Campanella (penisola sorrentina), sulla propaggine opposta del golfo di Napoli, e non è di origine vulcanica ma sedimentaria e carsica. Tra Capri e Anacapri, i due comuni dell’isola azzurra, si possono fare e vedere cose che sicuramente rimarranno impresse come cartoline nei ricordi: ne abbiamo preparato un vademecum con dieci.

1) Andare in Piazzetta

La Piazzetta di Capri

Una volta sbarcati al porto Marina Grande, si può prendere la Funicolare e andare, in cinque minuti, a Piazza Umberto I, la famosa Piazzetta, anche con bagagli al seguito, per i quali va acquistato un apposito titolo di viaggio. Durante la salita verso il centro dell’isola in cabina, si vedranno suggestivi scorci del paesaggio circostante. Una volta scesi, si può prendere un caffè al bar oppure accomodarsi nel salotto della jet society internazionale per un aperitivo o un cocktail magari, ma si può ritornare qui anche più tardi e incontrare non di rado qualche vip, o volendo, proseguire a piedi per le adiacenti vie dello shopping (corso Vittorio Emanuele e via Camerelle); o ancora fare subito pochi passi e visitare il Centro Caprense Ignazio Cerio, museo e biblioteca con più di ventimila reperti naturalistici, archeologici e documentali.

2) Fare il giro dell’isola in barca

Barche in giro per l’isola di Capri

Per ammirare la spettacolare costa di Capri a trecentosessanta gradi, non è indispensabile possedere una barca: oltre a poterne noleggiare una, da Marina Grande partono i natanti – gozzi o grandi lance – di compagnie che danno la possibilità di fare il giro in gruppi di circa una dozzina di persone, condividendolo con altri turisti, a un prezzo non proibitivo. Non potrà sfuggirvi la veduta, dal mare, di nessuna grotta, scoglio e insenatura più o meno illustre. Volendo fare anche il bagno durante il giro (e pagando qualcosa in più), si può prendere a noleggio, con marinaio, il caratteristico gozzo caprese o, senza marinaio, piccole lance e gommoni, e avventurarsi per la fascia costiera, ma sempre prestando attenzione alle regole marinare.

3) Entrare nella Grotta Azzurra

La Grotta Azzurra

Durante la circumnavigazione o anche direttamente, e pure da terra, si può entrare nella celeberrima Grotta Azzurra salendo a bordo di particolari piccole barche a remi, le uniche legittimate a farlo, anche a causa della dimensione ridotta dell’entrata e dell’affollamento a cui il luogo è soggetto durante la stagione turistica. È proprio il passaggio dei raggi solari attraverso l’accesso semisommerso a colorare l’interno di un azzurro intenso. Il secondo imperatore romano, Tiberio, che visse i suoi ultimi anni a Capri, l’isola perfetta per l’otium, ne fece un ninfeo marittimo, decorando la caverna con statue rappresentanti divinità e altre creature marine, tre delle quali possono essere viste nello spazio espositivo del museo Casa Rossa di Anacapri. Per entrare nell’antro, invece, è necessario essere accompagnati dai barcaioli. Per arrivare alla biglietteria galleggiante, in prossimità dell’ingresso, va presa un’altra imbarcazione o, via terra, si può farlo grazie a delle scale, a loro volta raggiungibili a piedi o in autobus. Nelle vicinanze, è visitabile una delle tre ville imperiali capresi ancora moderatamente intatte, Villa Damecuta, che può essere una tappa di un itinerario su Via Grotta Azzurra.

4) Perlustrare l’Arco Naturale e Pizzolungo

L’Arco Naturale

Dalla Piazzetta, imboccando Via Vittorio Emanuele e continuando lungo Via Camerelle, la rinomata strada, a livello mondiale, degli acquisti di moda lussuosi, si passa gradualmente ma non troppo, per Via Tragara, dopo l’omonimo belvedere, in una natura primitivamente selvaggia lungo il percorso di Via del Pizzolungo, tra mirti, ginestre e agavi. A un certo punto, alle pendici del Monte Tuoro, c’è una scalinata che conduce alla Grotta di Matermania, dove i romani eressero un ninfeo, di cui sono visibili i resti, dedicato alla Mater Magna Cibele, dea della natura e degli animali. Proseguendo lungo la via si arriva all’Arco Naturale, la particolare roccia arcuata del Paleolitico, beneficiando di suggestivi panorami prospettici. Per chi non vuole fare le scale in salita preferendo un itinerario ancor meno faticoso, è consigliabile percorrerlo al contrario, ovvero partendo dall’Arco, subito raggiungibile da Via Matermania.

5) Passeggiare per i Giardini di Augusto

Giardini di Augusto

Passeggiando, dalla Piazzetta si può arrivare ai Giardini di Augusto, un parco dove si può continuare a passeggiare liberamente, in questo giardino botanico ricco di fiori e piante. Si tratta di flora esclusivamente locale, caratteristica, e si riescono ad appagare i sensi anche grazie a meravigliose vedute panoramiche. In basso, inoltre c’è la particolare via Krupp, una serie di tornanti fatti scolpire nella roccia dall’industriale tedesco da cui la strada ha preso il nome, attualmente inaccessibile ma da vedere. Proseguendo, non può mancare un salto alla Certosa di San Giacomo, lo storico monastero del trecento che fu successivamente ampliato e a cui, nel cinquecento, venne aggiunto anche un chiostro.

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6) Ammirare i Faraglioni

I Faraglioni

Durante il giro dell’isola in barca, o proprio dai Giardini di Augusto, come anche da tanti altri posti panoramici, si possono ammirare i Faraglioni, tre picchi rocciosi che si stagliano nel blu del versante sud-orientale. Congiunto alla terraferma è il cosiddetto Stella o Faraglione di Terra, il più alto, separato dal mare da quello di Mezzo o Saetta, che è attraversato da una galleria lungo i suoi sessanta metri; e infine, al largo, vediamo il Faraglione di Fuori, Scopolo, poco più basso del primo, l’unico habitat al mondo della peculiare lucertola azzurra, che si è evoluta per mimetizzarsi nell’ambiente circostante. Nelle vicinanze ce n’è anche un quarto, lo scoglio del Monacone – il cui nome deriva dalle foche monache mediterranee che una volta c’erano – ma la forma ricorda più quella di un isolotto che di un promontorio come gli altri tre, sui quali venivano accesi nell’antichità dei grandi fuochi, che probabilmente fungevano da fari per aiutare la navigazione.

7) Visitare le ville imperiali

Villa Jovis

Tiberio fece costruire o restaurare sull’isola ben dodici ville imperiali; di ruderi ne sono sparsi un pò dappertutto mentre tre conservano tuttora le antiche caratteristiche strutturali: Villa Damecuta, Palazzo a Mare e la grandiosa Villa Jovis. La prima, sebbene spesso trascurata dal turismo di massa, viene detta anche il museo azzurro, un vero e proprio parco archeologico a cielo aperto, incorniciato nel verde di una pineta. Ancora ben conservate le rovine, con le fondamenta della residenza e di una lunga loggia porticata dalla quale si staglia un panorama imperiale su Ischia. Sul versante più a nord, c’è un sito archeologico con i resti di un impianto residenziale che fu edificato dal primo imperatore romano, Augusto, mentre il litorale attiguo viene chiamato Bagni di Tiberio, perché vissuto anche da quest’ultimo: Palazzo a Mare, di cui rimangono attualmente le mura, alcune piscine, un’esedra, un ninfeo e un piccolo molo. Sul Monte Tiberio troviamo la più grande e sovrastante, Villa Jovis, che domina sia Capri che i golfi di Napoli e Salerno. Qui Tiberio, oltre a dimorare, governò negli anni 30 d.C. l’impero romano.

8) Recarsi in spiaggia o sugli scogli

Marina Piccola di Capri

Cale, grotte e scogli scoscesi caratterizzano la frastagliata costa dell’isola e le spiagge di Capri sono di ghiaia o ciottoli (al link precedente ne puoi trovare un resoconto più particolareggiato della sintesi che segue). Come i succitati Bagni di Tiberio, spiaggia dove si può arrivare sia a piedi attraverso una stradina ma anche, tramite servizio barca, dal porto; sia pubblica che attrezzata, è il prolungamento rivierasco di Palazzo a Mare. La più estesa è la spiaggia di Marina Grande, in prossimità del porto, sia in concessione sia libera, a tratti di sabbia ghiaiosa, a tratti di ciottoli, è facilmente accessibile. Abbiamo infine le spiagge di Marina Piccola, ciottolose, sia pubbliche che con stabilimenti balneari, intervallate da rocce e scogli, non soleggiate fino a tardi, lo sono però anche durante il periodo non prettamente ferragostano perché esposte a sud. Da qui con un servizio barca, oppure tramite la passeggiata che conduce al Belvedere di Punta Tragara, si possono raggiungere gli scogli vicino ai Faraglioni dove sono presenti due stabilimenti con ristorante. Anche a Gradola, ci sono scogli perfetti per la balneazione: vicini alla Grotta Azzurra, sono in parte attrezzati anche con scalette per il mare e in parte liberi. Infine, nei pressi del grande Faro di Punta Carena, c’è l’omonima baia, dove è possibile accomodarsi nei terrazzi del lido attrezzato, e scogli da cui fare liberamente il bagno; rivolta a ovest, è teatro di aperitivi al calar del sole.

9) Assaporare l’enogastronomia locale

L’insalata Caprese

Protagonisti della gastronomia locale sono i ravioli capresi, ripieni di caciotta e parmigiano e aromatizzati con maggiorana, da condire con sugo o con burro e salvia, oppure da friggere. Spiccano anche gli spaghetti alla Chiummenzana, il sugo di pomodorini preparati con olio extravergine di oliva, aglio, peperoncino, origano, basilico. Tra i piatti tipici va da sé l’inserimento dell’insalata Caprese, con mozzarella di bufala, pomodori e basilico. E della torta Caprese, a base di mandorle e cioccolato fondente. Inoltre ovviamente tanti i piatti di pesce fatti con il pescato di prossimità, come i totani e la pezzogna. I vini DOC a km zero sono il Capri Bianco, prodotto da vitigni di Falanghina, Greco e Biancolella, dal sapore secco e fresco; il Capri Rosso, costituito prevalentemente da uve Piedirosso, asciutto e sapido.

10) Raggiungere la Seggiovia Monte Solaro

La Seggiovia Monte Solaro sopra Anacapri

La vetta più alta, quella del Monte Solaro, a 589 metri di altezza, è raggiungibile comodamente in una decina di minuti con la seggiovia che ne ha preso il nome, con partenza dalla stazione a Piazza Vittoria ad Anacapri. Immersi in una florida vegetazione mediterranea, lo sguardo può spaziare su qualsiasi punto del territorio, e dal mare agli appennini, con prospettive mozzafiato. Si può anche fruire di terrazze attrezzate con bar e solarium. È consigliabile a questo punto scendere a piedi. Lungo la discesa, a circa cinquecento metri, c’è l’eremo di Santa Maria a Cetrella, a strapiombo su Marina Piccola; una chiesa in stile gotico eretta in questa località che viene chiamata Cetrella per l’erba, dall’intenso odore di limone, che cresce nella zona. Al ritorno ad Anacapri, dalla stazione della seggiovia ai piedi del Monte Solaro, seguendo le indicazioni, si può anche andare a rifocillarsi al Café Casa Oliv, lo snack bar (da giugno a ottobre aperto anche per l’aperitivo serale) di Villa San Michele, dove è custodita un’importante collezione d’arte – di Axel Munthe – da non perdere. Nel biglietto del museo è inclusa anche la visita dell’impressionante giardino, dalla pergola alla terrazza con la Sfinge. Così, pure per quanto riguarda le zone più panoramiche, non ci si è fatto mancare nulla!

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